QUALI SONO LE DIFFERENZE TRA LA FOTOGRAFIA D’INTERNI E LA FOTOGRAFIA DI ESTERNI
La differenza principale tra la fotografia d’interni e la fotografia d’esterni sta nel luogo in cui si svolge il servizio fotografico e nel diverso utilizzo della luce che ne deriva.
LA FOTOGRAFIA DI ESTERNI
Per la fotografia di esterni (che comprende foto di paesaggio o panoramiche, foto di architettura e in generale ogni scatto che ritragga soggetti animati o inanimati in spazi aperti) è necessaria una particolare abilità nel catturare la luce e l’atmosfera del luogo. Per certi aspetti può sembrare più facile scattare in esterno perché si utilizza la luce naturale e, se si è scelto l’ambiente giusto, questo da solo fa buona parte del lavoro. Per altri aspetti, tuttavia, la fotografia di esterni è anche più complessa rispetto a quella d’interni perché il fotografo è meno padrone della scena: l’illuminazione e la resa sono condizionate dall’orario, dalle condizioni meteo e dalla stagione, occorre gestire il passaggio di altri soggetti come persone o automobili e gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo.
LA FOTOGRAFIA D’INTERNI
Con “interni” ci si riferisce ai volumi, appunto, interni di edifici storici o moderni, aziende, abitazioni, negozi, hotel e spazi commerciali, siano essi stanze o aree, ma anche arredi, decorazioni o elementi architettonici. La fotografia d’interni è richiesta frequentemente dalle aziende che operano nel settore dell’arredo e del design per le quali è fondamentale ambientare i prodotti nel contesto giusto. Molto spesso le ditte ne hanno bisogno per pubblicare sul company profile o sul sito web delle immagini di aree interne all’azienda, come gli uffici, i magazzini o la zona produzione, o per illustrare le varie fasi produttive.
La fotografia d’interni non è alla portata di tutti: non si può assolutamente improvvisare e nulla può essere lasciato al caso perché qualsiasi tipo di errore è evidente, anche agli occhi meno esperti. Per realizzare delle buone foto, è fondamentale disporre di attrezzature specifiche (fotocamere professionali, obiettivi di alta qualità ottica, sistemi di illuminazione artificiale adeguati), avere esperienza di ripresa e di post produzione, possedere una buona padronanza della tecnica di composizione dell’immagine e della gestione della luce. Completa il quadro una profonda conoscenza dell’arte e dell’architettura. Per questo, per ottenere delle fotografie d’interni di qualità, occorre rivolgersi a professionisti specializzati capaci.
DA COSA DIPENDE LA SCELTA
La scelta di fotografare internamente o esternamente dipende principalmente dallo scopo del servizio e dalle esigenze del cliente. Se si desidera uno scatto still-life, lo shooting si effettua in studio dove la luce può essere programmata e gestita alla perfezione. Se si desidera una foto ambientata, invece, occorre capire che tipo di contesto sia necessario. Un esempio: per fotografare una lampada, la si può inserire nel suo ambiente naturale e quindi raffigurarla appoggiata sulla scrivania di uno studio o sul comodino di una camera da letto; in questi casi, naturalmente, si lavora all’interno. Ma per la stessa lampada si può desiderare anche un’ambientazione più creativa: per mettere in evidenza certe sue caratteristiche, ipotizziamo sia costruita nel rispetto dell’ambiente con materiali riciclati, si può fotografarla in un contesto naturale come una foresta. Ecco perché la scelta della location non è scontata.
Sicuramente per programmare un servizio fotografico bisogna avere le idee chiare e sapere il prima possibile dove si svolgerà. Per capirlo bisogna chiedersi qual è il soggetto (è più adatto ad essere fotografato all’interno o all’esterno? Ha già una sua collocazione fissa o può essere spostato?), qual è il contesto (spazio chiuso o aperto) e che tipo di foto sono previste (si tratta di foto di prodotto per un catalogo o un sito Internet o è prevista una campagna pubblicitaria?). Una volta stabiliti l’obiettivo, il soggetto e il contesto, la scelta di scattare all’interno o all’esterno viene da sé e si può cominciare a preparare lo shooting valutando l’illuminazione più adatta. In base ad essa i risultati possono essere molto diversi.
IL DIVERSO USO DELL’ILLUMINAZIONE
SHOOTING ALL’ESTERNO
Se il servizio si svolge all’esterno, l’illuminazione è legata principalmente alle condizioni meteorologiche, alla stagione e all’orario, in riferimento alla posizione dell’oggetto da riprendere. Se siamo ad inizio estate, ad esempio, e dobbiamo fotografare la facciata di un edificio esposta a sud, l’ideale è scattare a metà mattina. Se ci interessa la facciata rivolta a nord, invece, meglio aspettare la sera per evitare che sia in ombra. Sono molte le considerazioni da fare: la luce è completamente diversa all’alba, a mezzogiorno o al tramonto; lo scatto è completamente diverso in estate o in inverno. In linea di massima negli spazi aperti si tende a lavorare con la luce naturale che può essere diretta o indiretta, ma si può intervenire aggiustandola con luci artificiali aggiuntive. Quale luce artificiale scegliere per un servizio all’esterno? La scelta ricade quasi sempre sul flash perché la sua temperatura colore è compatibile con la luce naturale.
SHOOTING ALL’INTERNO
Scattare in un ambiente chiuso garantisce condizioni molto più favorevoli: la corrente elettrica è sempre disponibile, si può lavorare con innumerevoli tipi di luce che possono essere pilotati in modo agevole, tutta la strumentazione è a disposizione in ogni momento e gli imprevisti sono meno frequenti e più gestibili. La possibilità di abbinare la luce ambiente con la luce artificiale offre una maggiore libertà al fotografo che può scegliere e modificare l’illuminazione a seconda delle esigenze.
Negli spazi chiusi si può scegliere di utilizzare la luce flash o la continua alogena.
La luce flash consente di ottenere ottimi risultati sia all’interno che all’esterno ed è perfetta sia con soggetti fermi che con soggetti in movimento. Controllarla, però, non è semplicissimo, in quanto produce degli scatti di luce e non una luce, appunto, continua. Scattare in studio consente di adottare degli accorgimenti per agevolare il lavoro con il flash, come utilizzare la “luce pilota” che indica in modo chiaro e istantaneo la direzione del flash.
Un altro tipo di luce utilizzato all’interno è la continua alogena. Questa, a differenza del flash, si utilizza esclusivamente in spazi chiusi perché non è compatibile con la luce solare. Lavora sui 3200 gradi Kelvin, mentre la luce solare diurna, classificata come “naturale”, lavora sui 5000 – 5500 K, similmente alla luce flash.
La scelta dell’una o dell’altra dipende principalmente dallo scopo della foto: la luce flash permette di ritrarre bene la figura umana evitando gli effetti del mosso; la continua alogena, invece, è adatta a riprendere gli oggetti fermi e non le persone, a meno che non si voglia ottenere una scia di movimento.
Lavorare in studio consente di utilizzare una serie di strumentazioni che all’esterno sono scomode o difficili da portare. La principale, per quanto riguarda l’illuminazione, sono i bank aerei, un sistema di luci che viaggia su carroponte e che consente di lavorare nella globalità della sala posa. Tutte le luci dei bank sono programmabili e gestite di decimo in decimo, possibilità che nessun’altra fonte di luce permette di ottenere.
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