10 MOTIVI PER CUI SI RICORRE AL RENDER FOTOREALISTICO NEL SETTORE DELL’ARREDAMENTO
Il rendering fotorealistico o photorealistic CGI rendering (CGI sta per Computer-generated imagery) è un’immagine fotografica fotorealistica creata al computer. Rispetto alla fotografia, consente di rappresentare anche oggetti o ambienti non esistenti, con risultati del tutto simili alla foto, sia per corrispondenza alla realtà che per caratteristiche del file. Questa tecnica è in uso da un paio di decenni e, grazie ai notevoli vantaggi che offre, il suo utilizzo si sta intensificando in numerosi settori, in primis quello dell’arredamento. Ecco i principali motivi.
1. Il render consente di presentare un prodotto che ancora non esiste
Nel settore dell’arredamento, accade spesso di avere bisogno di visualizzare un prodotto ancora in fase di progettazione. In questi casi, quando non è possibile ottenere un’immagine fotografica, si ricorre al render fotorealistico. Un esempio concreto: un mobile nuovo, non ancora in produzione, può essere presentato in anteprima ai rivenditori o essere inserito in un catalogo sotto forma di render anziché di fotografia consentendo di sondare anticipatamente la reazione del mercato.
2. Grazie al render non è più necessario produrre prototipi
Il rendering di interni, se eseguito da un professionista, permette di rappresentare in modo estremamente veritiero e realistico qualsiasi oggetto non esistente, sia esso un mobile, un tavolo, un divano, o un ambiente, come ad esempio una cucina, un soggiorno, una camera da letto. La possibilità che offre di visualizzare in anteprima un prodotto nel dettaglio, limita o elimina la necessità di dover produrre dei prototipi, con un notevole risparmio di tempo e di denaro.
3. Il render permette di visualizzare qualsiasi ambientazione in modo realistico
Il render d’arredamento, oltre a consentire di rappresentare oggetti non esistenti, permette anche di ricreare ambientazioni fittizie. Questo è molto utile nel caso di campagne pubblicitarie e non solo. Qualsiasi prodotto, se inserito in un contesto, suscita in chi lo osserva una reazione diversa rispetto a quella che produrrebbe uno still-life. La rappresentazione ambientata tocca delle corde particolari, stimola un senso di immedesimazione. Non sempre, però, è possibile contestualizzare un oggetto, soprattutto nel settore dell’arredamento. Capita che il mobile da ritrarre sia ingombrante o delicato da spostare, oppure che l’ambientazione desiderata sia difficilmente assemblabile o fotografabile. In questo e in altri casi il rendering d’arredamento è la soluzione.
4. Con il render si possono visualizzare più varianti senza doverle produrre tutte
Anche quando un oggetto esiste, il render d’arredamento può essere d’aiuto. In certi casi, infatti, è utile rappresentare un determinato prodotto in varianti diverse oltre a quelle esistenti. Prendiamo il caso di una cucina. Lo stesso modello può prevedere diverse combinazioni di colori e materiali: il piano di lavoro può essere in marmo, in laminato, in acciaio; le ante possono essere in legno laccato, laminato o impiallacciato; di diversi colori; lucide o opache; con maniglie o gole. Naturalmente per un’azienda sarebbe troppo costoso realizzare tutte queste varianti prima di aver ricevuto l’ordine, per il cliente, invece, è molto utile visionarle a catalogo. Grazie al render fotorealistico questo è possibile.
Tutto ciò che non può essere fotografato, può essere renderizzato.
5. Il render d’arredamento soddisfa i desideri dei cliente
Oggi il cliente si aspetta e cerca la massima possibilità di personalizzazione e spesso sceglie un’azienda proprio per la libertà che questa gli offre di dare libero sfogo alle sue preferenze e desideri. Il rendering d’arredo, che consente di visualizzare in modo realistico tutti i modelli di un certo prodotto, con le possibili combinazioni di colori e materiali, è fondamentale per un’azienda di arredamento. Grazie ad esso, l’azienda riesce a guidare il cliente, mostrandogli a catalogo le diverse soluzioni con rendering fotorealistici del tutto simili a fotografie, permettendogli di individuare la soluzione giusta.
6. Il render permette di osare, creando varianti particolari
Il rendering d’interni può essere utile anche nel caso in cui si voglia rappresentare un prodotto in una variante non comune: un mobile con una lavorazione esclusiva o un colore non usuale, una sedia con un’imbottitura particolare, un lampadario artistico particolarmente elaborato. Mediante il rendering è possibile rappresentare qualsiasi variante in modo realistico.
7. Il render è ideale per location esclusive o fantastiche
Spesso nel settore dell’arredamento sono necessarie delle ambientazioni esclusive, particolarmente raffinate o eleganti. Ma affittare certi ambienti per uno shooting richiede un grande dispendio di denaro oltre che di energie per la gestione della logistica. Capita anche che, per la realizzazione di cataloghi o campagne pubblicitarie, si progettino delle ambientazioni straordinarie difficilmente fotografabili. In tutti questi casi, quando non si può ricorrere alla fotografia, la soluzione è il rendering.
8. Il render semplifica il lavoro
Non sempre ci si rende conto di cosa ci sia dietro un servizio fotografico: ricerca e gestione di modelli e assistenti, trasporto di oggetti a volte ingombranti o delicati, creazione di un set fotografico in ambienti scomodi e difficilmente raggiungibili, richieste di permessi e autorizzazioni, stipula di polizze assicurative… Tutto questo richiede tempo, energia e denaro. Per non parlare degli imprevisti che possono insorgere. Il render fotorealistico è in grado di semplificare e risolvere tutti questi problemi. Va precisato, però, che ogni caso va valutato a sé: in certi contesti può essere più semplice scattare una fotografia che spendere ore e ore al computer.
9. Il render abbassa i costi ed evita brutte sorprese
Il “lavoro a tavolino” (o meglio “a computer”) che c’è dietro al render consente spesso di abbattere i costi dovuti a logistica, trasporto, gestione di shooting in luoghi non convenzionali. Nel settore dell’arredamento il render limita anche la necessità di dover produrre dei prototipi. Spesso evita all’azienda di produrre fisicamente un prodotto se la reazione del mercato non è quella che si aspettava. Tutto questo può comportare un considerevole abbattimento dei costi (da valutare comunque di volta in volta) e, in ogni caso, consente sempre di tenere sotto controllo i rischi. Se il cliente presenta un progetto chiaro e completo, il professionista può preparare un preventivo preciso prima di realizzare il render.
10. Il render può essere mixato con la fotografia
Nel settore dell’arredamento capita molto spesso che si abbia urgente bisogno di un catalogo per una fiera o di una pagina pubblicitaria per una rivista in uscita, ma che il prodotto sia ancora in fase di produzione, oppure che si disponga del prodotto finito pronto da fotografare, ma che l’ambientazione desiderata sia irrealizzabile in poco tempo. Anche in queste situazioni si ricorre al render d’arredamento perché una delle possibilità che offre è di unire in fase di post-produzione compositing una parte fotografica e una parte renderizzata ottenendo un’immagine fotografica, pronta e perfetta per essere inserita in un catalogo o in una pagina pubblicitaria.
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